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Frank Capra

Nato nel  a Bisacquino il 18 maggio 1897 e morto in  California nel 1991. Tutto ha inizio da una lettera di Ben , il fratello maggiore di Frank già da qualche anno negli Stati Uniti, che esortava la famiglia a lasciare le miserie del paese natale e raggiungerlo in California. Il padre Salvatore, contadino analfabeta, accettò e nella primavera del 1903 lui e la sua famiglia si ritrovarono, dopo un viaggio durato in tutto 23 giorni, alla stazione di Los Angeles dove li confortò la visione di una carrozza e Ben ad attenderli.

Rimasto a otto anni orfano di padre a causa di un incidente sul lavoro, il piccolo fu l’unico dei fratelli a studiare e per potersi permettere questo costoso privilegio fu costretto a dividere la sua giornata tra rari momenti di studio e un momento imprecisato di lavoro. Tra gli altri chitarrista in un locale, cameriere nella sua stessa scuola, operaio nella fabbrica di tubi di acciaio, tutto fare in una centrale elettrica, infine venditore ambulante di giornali (alle fine  nei suoi film sarà ricorrente tutto l’universo della stampa: i titoli delle prime pagine, le redazioni dei giornali, la figura del giornalista). Per spostarsi da un lavoro a l’altro utilizzava una motocicletta comprata di seconda mano. Studiò ingegneri chimica a Pasadena dove si laureò 1918.  In questi anni sviluppo una forte propensione per la tecnica e le scienze. Durante il primo conflitto mondiale insegnò matematica balistica agli allievi dell’artiglieria. Dopo il congedo Frank, benché perfettamente integrato nello stile di vita Americano, era un giovane disoccupato senza grandi prospettive di fronte a sé.

Al cinema arrivò per caso, rispondendo a un annuncio di una piccola casa di produzione di San Francisco, fingendo di una esperienza di regia che non aveva. Girò cosi  nel 1922 Fultab Fischer’s Boarding  House, un cortometraggio di 12 minuti.

Dopo l’inatteso exploit, Frank ricominciò da zero  imparando il cinema dal basso diventò assistente in un laboratori di stampa, un tutto fare sfacciato e intraprendente. Dopo aver conquistato, nel 1934, l’Oscar come migliore regista con “Accadde una notte” a cui sé né aggiunsero altri due, per  “E’ arrivata la felicità “ e per ” L’ eterna illusione”- Capra raggiunse la celebrità e al suo successo gli consentì di ritagliarsi spazzi di libertà artistica che i produttori di Holljwood, all’epoca erano molto restii a concedere ai registi. Diresse gran numero di film con a centro i valori umani, sociali e morali, in cui personaggi senza particolari doti ma spinti dalle ragioni del cuore riescono ad opporsi a uomini di affari, banchieri e poliziotti cinici. “E’ arrivata la felicità “ e Mr. Smith va a Washington” sono tra le più conosciute favole morali che sono una costante del cinema di Frank Capra. Il suo film “La Vita è Meravigliosa” è diventato, negli anni, il più trasmesso durante le feste Natalizie. Capra venne a Bisacquino il 29 di Aprile del 1977 con una limousine nera ed ad attenderlo c’era  un bagno di folla. La gente era così tanta che le guardie del corpo non riuscirono a frenare il benevolo entusiasmo. Passeggio per le strade del paese incontrò il sindaco nel palazzo Municipale. Una visita al Santuario della Madonna del Balzo e poi casa del nipote per un pranzo.

 

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