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Il Calvario

 

Situato all'ingresso del paese di Bisacquino, si estende su un terreno con grande pendenza, una sorta di collina sistemata a gradoni, occupando una superficie di circa 1.200 mq. Si affaccia su una piazzetta da poco riqualificata con pavimentazione in pietra, muretti in pietra a facce vista e abbellita da una serie di panchine sistemate in un contesto di piantine di ulivi e fiori. Nei muretti e nel pavimento della strada è inserita una serie di faretti che puntano dritti alla chiesa e alla grande croce e danno un effetto particolare nel buio delle notti; a delimitare la piazzetta dalla strada è collocato un filare di paletti, per evitare la circolazione e il posteggio delle macchine.

Considerata per chi la visita una delle più belle in Sicilia, anzi “un’oasi di rara bellezza”, la chiesa del Calvario è stata costruita dai Padri Liquorini nel 1833,. L’area circostante è delimitata da un muro di circa m 2,50, a facce vista di bella fattura costruito dai nostri artigiani locali. Dal racconto di qualche anziano, si evince che la pietra e il materiale per la sua costruzione venivano portati a dorso di mulo da tutti quei contadini del paese che dedicavano devotamente il giorno della domenica a tale attività con fede e in forma gratuita. Il muro circostante è costeggiato da un filare di cipressi di diversa specie che abbelliscono e adornano l’area.

Nel lato inferiore, a chiudere tale area, c’è un grande cancello di ferro battuto costruito da un artigiano locale con lavorazioni di antiche tradizioni (senza saldature); sul muretto che costeggia la strada si erge una ringhiera.

Dal cancello si diparte una grande scalinata di circa 43 scalini in pietra, la cui lunghezza è di 3,50 di larghezza di 60 cm, che conduce al sagrato della chiesa, costituito da ciottoli di diversa  dimensione e al cui centro è disegnato un medaglione che raffigura il sacro cuore trafitto da un pugnale.

Ai lati del sagrato si trovano due olivi secolari a forma di un perfetto ombrello dove i cantori si dispongono per intonare le lamentanze. Posizionata alle spalle del sagrato sorge la piccola chiesetta, dalla superficie di circa 100 mq, con annesso il vano della sacrestia; il piccolo campanile accanto è stato costruito in un secondo tempo, quando è stata demolita la chiesa dell’ospedale Scavotto e recuperata la campana che oggi si trova in esso: i suoi tocchi annunziano gli eventi del periodo pasquale. 

All'interno della chiesa c’è un superbo altare di bella fattura, sovrastato da una  piccola abside con una nicchia all'interno della quale si trova la statua della Vergine Addolorata; al centro del pavimento, rifatto negli anni ’70, un medaglione musivo dal diametro di 1.80 cm che porta la firma dell’architetto Marino raffigura la “Pietà” di Michelangelo.

Dalle parti laterali del sagrato  si dipartono due scalinate che portano sul terrazzo sovrastante la chiesa dove c’è la grande croce centrale. Le due parti laterali che costeggiano la gradinata centrale accolgono un giardino ricco di fiori e piante di bosso, costantemente curate con forme geometriche particolari (a forma di muretti); al centro delle due aree si trovano due palme.

Tutto questo scenario integra arte, cultura, religiosità e inventiva dell’uomo. Il Calvario assume un aspetto più suggestivo il giorno del Venerdì Santo, alle ore 13 quando il Cristo viene messo sulla croce e i cantori posizionati sotto l’ulivo intonano le lamentanze e alle ore 21 quando la statua del Cristo viene calata dalla croce dai preti, per antica usanza, e seguita dalle autorità del paese. Il Calvario è un’opera pensata e costruita con fede e per la fede per rinnovare nel tempo la morte, la crocifissione e la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo e ricordare il sacrificio fatto per l’umanità.

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