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Riserva di monte Genuardo S. Maria del Bosco

L’area sottoposta a riserva naturale ha una superficie di quasi “.553 ettari, dislocata nei territori comunali di Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia e Giuliana. Il bosco è costituito per la maggior parte da alberi di leccio ( la quercia più diffusa in Sicilia). E’ anche presente il sorbo o farinaccio, pianta che può raggiungere i 25m. caratteristico per i suoi fiori bianchi e i cui frutti eduli sono consumati dopo un breve periodo di maturazione. L’acero campestre è un’altra essenza abbastanza presente. Nella primavera è possibile anche la Paeonia  macula, una pianta perenne con foglie larghe i cui fiori si presentano di colore giallo. La fauna è abbastanza numerosa con la presenza della volpe e il coniglio selvatico. Abbondanti sono anche l’arvicola del Savi, il quercino e i piccoli roditori. Non mancano la marmotta e il cinghiale.

 

Abbazia Santa Maria del Bosco

E’ adagiata alle falde del Monte Genuardo. Il Monastero assume titolo di priorato benedettino nel 1318 e di abbazia nel 1400, con la bolla di Papa Bonifacio IX Grazie a dei lasciti di re Federico IV d’Aragona, dell’Infanta Eleonora e del Conte Matteo Scafani così come di altri devoti. L’Abbazia è battezzata la Mantecassimo di Sicilia . il complesso ecclesiastico si compone di due meravigliosi chioschi e una sontuosa chiesa. Al Muttone si deve la progettazione del primo chiosco, di forma quadrata con trentasei colonne , mentre l’esecuzione degli intagli si deve a Placido Busacca da Ficarra. Il secondo chiosco di forma rettangolare a trentadue colonne è ritenuto antecedente al primo. La Chiesa pare che sia stata progettata da famoso Vanvitelli a croce latina, secondo il modello gesuitico a nave unica. Dal convento di Calatamauro proviene il celeberrimo custodi Eleonora D’Aragona di Francesco Laurana che oggi impreziosisce il museo di  Palazzo Abatellis a Palermo. Il tempio era arricchito di stucchi, sculture in marmi mischi a tante altre opere d’arte tracci quella di Filippo Paladini, Vito D’Anna, Mariano Rossi  e Antonio Manno. L’area coperta è di 5700 mq. Mentre la superficie dei chioschi è di 1300 mq. L’imponente monumento a causa del sisma del 1968 è stato gravemente danneggiato.   

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